Tra tre anni il tumore sarà controllabile grazie alle staminali adulte del sangue trasformate in armi. Normalmente il cancro le calamita per usarle a suo vantaggio: lo stimolano e l'alimentano. Scoperto questo, un team italiano ha modificate le staminali, introducendovi un gene che produce la proteina killer Trail. Trail attacca le membrane delle cellule tumorali, uccidendole. In pratica, le staminali Ogm vengono moltiplicate e re-iniettate nel malato. «Farmaco»
personalizzato e senza limiti di produzione. Un progetto finanziato dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), che tra poco meno di tre anni comincerà ad essere usato sui pazienti. Dal laboratorio al malato, da cui si prelevano le cellule staminali che poi vengono armate. Nessun rischio di rigetto e nessun pericolo per le cellule sane, perché queste staminali uccidono solo il tumore. E il mondo scientifico internazionale spera ora nei risultati dell'idea di Alessandro Massimo Gianni, 61 anni, che all'Istituto nazionale dei tumori di via Venezian a Milano guida 89 ricercatori. Grazie all'Airc. Dice Gianni: «Mai successo di partire subito con più di 8 milioni di euro e di essere sicuri in fondi per cinque anni». Coinvolti anche il San Raffaele di Milano, l'Istituto superiore di sanità, il Gaslini di Genova, il Baylor College of Medicine di Houston, che ha modificato geneticamente le staminali. ''La ricerca e' al giro di boa, sono ragionevolmente ottimista sul fatto che la nostra generazione riuscira' a vedere la sconfitta del cancro'': lo afferma Paolo Comoglio, direttore scientifico dell'istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo, realta' fra le maggiori in Italia nella quale operano circa 200 ricercatori e 200 medici. La svolta, sostiene Comoglio, arrivera' dalla ricerca sulle staminali, e proprio su questa Candiolo intende puntare. Il 10 dicembre sara' cosi' inaugurato all'interno della struttura un nuovo centro di ricerca, il Crccrc.
Fonte: Il Corriere
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