Leucemia: il trapianto aploidentico diventa possibile, alto successo

Viene dal midollo osseo dei genitori la salvezza dei bambini colpiti da leucemia acuta che non possono essere curati con la chemioterapia e che non trovano un donatore compatibile. Per loro finora non c'era più niente da fare. Il trapianto da genitori era, se non impossibile, tanto difficile da essere chiamato "il trapianto della disperazione". Grazie a uno studio tutto italiano realizzato dal Gaslini di Genova e dal S. Matteo di Pavia, il trapianto da genitori è diventato

Il trapianto incompatibile

Il trapianto di midollo osseo (o più modernamente di cellule emopoietiche staminali) consente di guarire molti pazienti affetti da malattie maligne del sangue (leucemie acute, leucemia mieloide cronica, linfomi maligni, mieloma multiplo), aplasia midollare e numerosi difetti congeniti tra cui la talassemia, meglio nota come anemia mediterranea. L’organo da trapiantare è quindi rappresentato dalle cellule

Convegno Adisco e staminali per riparare le cellule celebrali

Potrebbe essere presto possibile riparare i tessuti cerebrali danneggiati grazie alle cellule staminali e all'utilizzo di materiali biologici per la crescita neuronale: è quanto pubblica il quotidiano britannico The Independent. Le ricerche hanno infatti dimostrato che all'interno del cervello si trovano cellule staminali inattive e una possibilità consiste appunto nella loro riattivazione, come accade in alcune specie di pesci e salamandre nelle quali le cellule nervose sono in grado di rigenerarsi come gli altri tessuti. Il materiale biologico servirebbe invece sia da struttura per le nuove cellule nervose che per la secrezione di ormoni della crescita in grado di stimolare la formazione di nuovi neutroni al posto di quelli danneggiati. In Italia aumenta la raccolta di sangue da cordone ombelicale, ma solo una unita' su tre finisce in banca. E' quanto emerge dal convegno svoltosi a Roma della Adisco, Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale. Nel corso del 2009, a fronte di un numero complessivo di 16.207 unita' di sangue cordonale donate in modo solidaristico attraverso i 105 punti nascita (piu' 15 centri abilitati in un anno) sono state messe in banca 4.376 unita' che rappresentano il 27% del prelevato. Il totale del bancato in Italia a scopo solidaristico a oggi e' pari a 28.464 unita' che compongono il network italiano tra i primi posti in Europa; solo Belgio, UK e Spagna superano le 20mila unita'. Dal 1993 nel mondo esistono cinquanta banche distribuite in 27 Paesi con una disponibilita' globale di 450.000 unita' di sangue cordonale che ha reso possibile a oggi, in circa vent'anni di esperienza, il trapianto di staminali da sangue cordonale in 20.000 casi, per curare un numero crescente di patologia in massima parte riferibili al settore ematologico e immunitario. 'Aumenta il numero di unita' bancate e anche la loro qualita'. Posso dire che il sistema delle biobanche funziona'. Ne e' convinta il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, che si dice soddisfatta degli ultimi dati sulla raccolta. A margine del convegno Roccella sottolinea infatti che il nostro paese ha 'una buona rete di biobanche e in numero anche sufficiente, oltre ad un ottimo livello scientifico di controllo e di governance'.

Fonti: Apcom | Aduc

Terapia con staminali per intrappolare il virus dell'immunodeficienza umana

Il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), è il virus responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). In base alle conoscenze attuali, HIV è suddiviso in due ceppi: HIV-1 ed HIV-2. Il primo dei due è prevalentemente localizzato in Europa, America ed Africa centrale. HIV-2, invece, si trova per lo più in Africa occidentale ed Asia e determina una sindrome clinicamente più moderata rispetto al ceppo precedente. Attraverso uno sforzo di ricerca fino ad ora mai visto, gli scienziati hanno scoperto la causa dell'AIDS e i meccanismi biomedici della malattia in un periodo di tempo incredibilmente breve. In meno di vent'anni dal primo caso di AIDS conclamato negli Stati Uniti, sono stati scoperti nuovi farmaci efficaci. A parte questo, l'infezione da HIV non ha cura, ma grazie a questi moderni farmaci si è trasformata in malattia cronica piuttosto che in una causa di morte inevitabile - per lo meno nei paesi sviluppati dove questi farmaci sono alla portata della maggior parte delle persone che ne hanno bisogno. Per impedire per quanto possibile che l'HIV sviluppi una resistenza ai farmaci, molti di essi si assumono simultaneamente. Questo tipo di trattamento si chiama terapia di combinazione antiretrovirale. E ad una trappola ''adesiva'' per il virus dell'Hiv. Ci stanno lavorando i ricercatori guidati dal virologo olandese Ben Berkhout che ha presentato al meeting della Society for General Microbiology in corso ad Edimburgo (Scozia) una innovativa terapia che utilizza le cellule staminali per combattere l'Aids. Il trattamento consiste nel prelievo di staminali dal midollo osseo del paziente, poi purificate e modificate con l'introduzione di segmenti di Dna attivi contro la replicazione del virus. Il ''nuovo'' Dna e' in grado di produrre ''sosia'' dei geni antivirali che attirano e intrappolano il virus prima che possa saltare in un'altra cellula, infettandola. Questa tecnica, la cui sperimentazione non iniziera' prima dei prossimi 3 anni, potrebbe essere una valida alternativa per i pazienti che non rispondono piu' alle terapie a base di farmaci antiretrovirali, al momento l'arma piu' efficace per tenere sotto controllo l'Aids.

Fonti: Bionet | ASCA

Le cellule emopoietiche: che cosa sono e a che cosa servono

Le cellule staminali emopoietiche sono cellule in grado di autoriprodursi e di dare vita ad altre linee cellulari dalle quali, in seguito ad un processo maturativo e differenziativo, derivano tutte le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Le cellule emopoietiche sono localizzate principalmente nel midollo osseo, ma è possibile reperirle anche nel sangue circolante, in seguito a regimi di mobilizzazione. Esse sono presenti

Staminali all'attacco di Sclerosi e Parkinson

Ai pazienti che mi chiedono quali siano le potenzialità e gli utilizzi delle cellule staminali rispondo paragonandole a un atleta promettente, che deve diventare un campione». A parlare è Adriano Chiò, direttore del «Centro regionale esperto per la Sla» del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino e collaboratore del nuovo laboratorio di «Cell Therapy» realizzato nel Molecular Biotechnology Center di Torino. Il Laboratorio di «Cell