Infarto: con le staminali mortalità abbattuta di quattro volte

Si è aperto oggi il congresso della Società Europea di Cardiologia che conta 60 mila iscritti. In questa occasione è stata illustrata la ricerca sulle cellule staminali prelevate dal midollo osseo del paziente ed iniettate nel cuore dopo un infarto. Il risultato è che gli ridanno vigore e abbattono di 4 volte la mortalità nei cinque anni successivi all'impianto. Le cellule "bambine" riescono a rallentare il lento processo degenerativo che spesso
dopo un infarto indebolisce progressivamente il cuore sino a indurre uno scompenso fatale. Il trattamento con le cellule è stato proposto a 391 pazienti che avevano avuto un infarto. Di questi 200 hanno preferito la cure farmacologiche tradizionali mentre 191 hanno accettato. Dopo cinque anni i decessi nel primo gruppo di malati sono stati 32, in quello trattato 7.  Il midollo osseo è stato prelevato dalla parte superiore delle ossa del bacino. I benefici dell'impianto attraverso le arterie coronarie di cellule staminali sono apparsi entro tre mesi dalla somministrazione e si sono continuati a manifestare per tutti i 5 anni della durata di osservazione dei pazienti. Lo studio clinico, coordinato da Bodo-Eckehard Strauer dell'Università di Dusserdolf, che da 15 anni lavora in questo campo, è il più lungo e il più grande per numero di malati trattati sinora condotto. Le ricerche precedenti hanno dato sinora risultati non chiari e con tempi di osservazione degli effetti sui malati molto più brevi.In laboratorio sono state isolate le cellule staminali di cui è ricco e poi iniettate con una sonda nelle arterie coronarie da dove hanno raggiunto il tessuto cardiaco distrutto dall'infarto. "In Italia lo scompenso cardiaco dal 2003 è diventato la prima causa di ospedalizzazione con 200.000 ricoveri all'anno, ed è in costante aumento", ha detto Strauer.

Fonte: La Repubblica

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