«Spesso persone sopra i 70 anni con buone abitudini di igiene hanno denti sani, e sarà possibile coltivare le staminali da uno dei loro denti». Saranno tuttavia necessarie ulteriori ricerche su animali, prima di condurre sperimentazioni umane, ha precisato Simon Koblar, neuroscienziato Simon Koblar, del Centro per le ricerche sulle staminali dell'Università di Adelaide. La ricerca sfrutta la capacità della polpa dentaria di produrre e riparare cellule
nervose ed il fatto le staminali si possono estrarre facilmente dai denti. Inoltre causano meno problemi di rigetto rispetto alle cellule staminali di altre parti del corpo. «Abbiamo ottenuto dati molto promettenti dalle sperimentazioni su topi di laboratorio colpiti da ictus, che hanno mostrato miglioramenti nella mobilità dopo il trapianto di cellule staminali dalla polpa dentaria», ha detto lo scienziato in una conferenza all'università di Adelaide. I cervelli lesionati da un ictus potranno dunque essere riparati, migliorando sostanzialmente la mobilità dei pazienti, con il trapianto di cellule staminali estratte dai denti. In uno studio australiano durato 8 anni, le staminali della polpa dentaria si sono dimostrate molto più efficaci per tali riparazioni di altre cellule staminali. La polpa dentaria è un tessuto molle che ingloba arteriole, venule, nervi e cellule dette odontoblasti, capaci di produrre la dentina.
Fonte: ANSA
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