Le staminali ancora al centro delle polemiche. Nonostante le difficoltà i ricercatori di tutta Italia vanno avanti nel loro percorso per continuare a scoprire nuove applicazioni per queste cellule grazie alle quali è già possibile curare le leucemie, fare trapianti per la cornea e cure per la pelle. A margine dell'incontro "Riprogrammazione e Epigenetica" tenutosi presso l'Università Statale di Milano, abbiamo incontrato la professoressa Elena
Cattaneo, direttore Centro ricerche sulle cellule staminali, che ha spiegato che cosa sono le staminali, a che cosa servono e, soprattutto perchè fanno così "paura". I protocolli di riprogrammazione epigenetica permettono di ottenere cellule staminali pluripotenti a partire da numerosi tipi cellulari maturi, reverendo i processi di differenziamento tramite l’espressione di geni specifici. La riprogrammazione di fibroblasti isolati da pazienti affetti da varie patologie rappresenta una nuova strategia nella ricerca biomedica per lo studio dei meccanismi molecolari della malattia nel contesto genetico del paziente e per disegnare una terapia farmacologica paziente-specifica. I meccanismi di cancellazione genomica della metilazione del Dna sono stati svelati e comportano modifiche alla 5-metilcitosina (5mC) e la riparazione del Dna. La riprogrammazione epigenetica ha un ruolo importante nell'imprinting, nella naturale e sperimentale acquisizione della totipotenza e pluripotenza, il controllo di trasposoni, e l'ereditarietà epigenetica attraverso le generazioni.
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