Biocell Center di Busto Arsizio (Va), è il primo centro al mondo di trattamento e crioconservazione delle cellule staminali da liquido amniotico. E' stata messa a punto una tecnica per la raccolta e la crioconservazione di quella parte del liquido amniotico che viene normalmente scartata durante l'amniocentesi. "Una volta che e' stata scoperta la presenza di staminali nel liquido amniotico, abbiamo iniziato a studiare le capacita' di espansione di
queste cellule e ne abbiamo constatato l'elevato potenziale proliferativo - racconta Giuseppe Simoni, direttore Scientifico Biocell Center - Questo significa che una piccolissima frazione di liquido amniotico, come i primi tre millilitri estratti durante l'amniocentesi, sono in grado di fornire da 20mila a 30mila cellule, una quantita' sufficiente per eventuali utilizzi terapeutici futuri". Questo piccolo quantitativo, dimostrano le ricerche, e' ricchissimo di cellule staminali mesenchimali pluripotenti con un elevato potenziale proliferativo: una scoperta che apre nuovi orizzonti nel campo dei trapianti e per la cura di molte malattie, considerato che, a oggi, sono 160 le applicazioni cliniche sull'uomo in fase di approvazione. "Le cellule contenute nel liquido amniotico potranno in futuro dare origine a tessuto osseo, a cartilagini, a tessuto adiposo, miogenico, neurale, epatico, renale ed endoteliale", aggiunge Simoni. Una caratteristica che le rende dunque adatte alla creazione in laboratorio di tessuti da utilizzare per sostituire parti del nostro corpo danneggiate o non funzionanti, come nel caso di gravi ustioni e fratture.
queste cellule e ne abbiamo constatato l'elevato potenziale proliferativo - racconta Giuseppe Simoni, direttore Scientifico Biocell Center - Questo significa che una piccolissima frazione di liquido amniotico, come i primi tre millilitri estratti durante l'amniocentesi, sono in grado di fornire da 20mila a 30mila cellule, una quantita' sufficiente per eventuali utilizzi terapeutici futuri". Questo piccolo quantitativo, dimostrano le ricerche, e' ricchissimo di cellule staminali mesenchimali pluripotenti con un elevato potenziale proliferativo: una scoperta che apre nuovi orizzonti nel campo dei trapianti e per la cura di molte malattie, considerato che, a oggi, sono 160 le applicazioni cliniche sull'uomo in fase di approvazione. "Le cellule contenute nel liquido amniotico potranno in futuro dare origine a tessuto osseo, a cartilagini, a tessuto adiposo, miogenico, neurale, epatico, renale ed endoteliale", aggiunge Simoni. Una caratteristica che le rende dunque adatte alla creazione in laboratorio di tessuti da utilizzare per sostituire parti del nostro corpo danneggiate o non funzionanti, come nel caso di gravi ustioni e fratture.
Fonte: AGI
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