Da due anni opera a Torino un’associazione per la medicina rigenerativa - ora si chiama «Stamina Foundation» - con sede in via Giolitti 41. Ufficialmente promuove la ricerca, la conoscenza e le applicazioni delle cellule staminali. Di fatto attira anche, inevitabilmente, singoli casi clinici. Malati di Parkinson e di Sla, pazienti oncologici, bambini affetti da gravi patologie, parenti che vogliono tentare l’ultima carta. Presidente della
Le cellule staminali sono cellule primitive non specializzate capaci di trasformarsi in altri tipi di cellule del corpo attraverso il differenziamento cellulare.
La ricerca italiana sostenuta da Telethon all'avanguardia nel mondo
La più importante rivista scientifica del mondo,”Science”, ha presentato la classifica delle 10 scoperte considerate le più importanti del 2009 ed al 7° posto della graduatoria ci sono i primi successi nell’applicazione della terapia genica: in 2 delle 3 patologie considerate è presente il contributo decisivo della ricerca scientifica italiana sostenuta da Telethon. Nel caso dell'Ada Scid, una gravissima forma di immunodeficienza congenita, si tratta
Malato di sclerosi multipla torna a camminare
Al ventenne australiano Ben Leahy e' stata diagnosticata la sclerosi multipla nel 2008 e da li' a pochi mesi ha perso la capacita' di camminare. Ora, un innovativo trattamento a base di staminali lo ha rimesso in piedi, aiutandolo ad abbandonare la sedia a rotelle a cui era stato costretto prima. Lo scrive il quotidiano britannico Daily Telegraph. I medici hanno prelevato le cellule staminali dal midollo osseo di Leahy prima di usare una sere di
Le cellule staminali adipose trapiantate producono latte
(ANSA), Roma - Il tessuto adiposo trapiantato nelle mammelle di alcuni topi vivi si è trasformato in un ghiandola mammaria capace di produrre latte. Dopo essere state prelevate dall'addome, infatti, le cellule adipose sono tornate spontaneamente ad essere staminali, una volta trapiantate nelle mammelle si sono poi trasformate in ghiandole mammarie. Il risultato è stato ottenuto dal gruppo di ricerca di uno dei maggiori esperti internazionali sull'obesità, il professor Saverio Cinti, dell'università Politecnica delle Marche, ad Ancona, ed ha dimostrato come le cellule adulte si possano trasformare spontaneamente in staminali e riprogrammarsi, ovvero tornare "bambine", per diventare un tessuto diverso. La ricerca, pubblicata nell'edizione on-line della rivista Stem Cells, apre la strada anche a future cure contro obesità e diabete.
La scoperta italiana potrebbe avere conseguenza importanti nelle future terapie basate sulle cellule staminali. I tessuti adiposi potrebbero essere molto facilmente riprogrammati per ottenere cellule di tipo diverso. Da esplorare, secondo Cinti, la possibilità che si possano comportare nello stesso modo altri tipi di cellule. Poter riprogrammare le cellule adipose significa che è ormai molto vicina la possibilità di trasformare il tessuto "adiposo bianco", specializzato nell'accumulare energia, nel tessuto "adiposo bruno", che al contrario brucia le calorie. Potrebbe essere questa la chiave per future cure contro l'obesità e il diabete. Bisognerà verificare adesso se anche altri tipi di cellule adulte sono in grado di fare la stessa cosa. Qui trovate l'articolo originale tradotto del professore Cinti.
La scoperta italiana potrebbe avere conseguenza importanti nelle future terapie basate sulle cellule staminali. I tessuti adiposi potrebbero essere molto facilmente riprogrammati per ottenere cellule di tipo diverso. Da esplorare, secondo Cinti, la possibilità che si possano comportare nello stesso modo altri tipi di cellule. Poter riprogrammare le cellule adipose significa che è ormai molto vicina la possibilità di trasformare il tessuto "adiposo bianco", specializzato nell'accumulare energia, nel tessuto "adiposo bruno", che al contrario brucia le calorie. Potrebbe essere questa la chiave per future cure contro l'obesità e il diabete. Bisognerà verificare adesso se anche altri tipi di cellule adulte sono in grado di fare la stessa cosa. Qui trovate l'articolo originale tradotto del professore Cinti.
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