Neuroni da staminali, nuova terapia per curare il morbo di Parkinson

Una nuova tecnica consente di trasformare le cellule staminali degli embrioni umani in neuroni capaci di rimpiazzare quelli distrutti dal morbo di Parkinson. Una volta trapiantati in animali, questi neuroni sono capaci di sopravvivere a lungo integrandosi bene con le altre cellule nervose. Lo dimostra su Nature uno studio statunitense co-finanziato dal consorzio europeo di ricerca NEuroStemCell, coordinato da Elena Cattaneo

Entro 10 anni disponibile il sangue artificiale prodotto dalle staminali

Il sangue artificiale potrebbe essere disponibile gia' entro 10 anni. E sarebbe un sangue artificiale piuttosto 'naturale', perche' sarebbe prodotto da cellule staminali umane. I trial clinici per ottenere sangue da cellule staminali adulte sono programmati entro i prossimi tre anni. Inoltre, gli scienziati stanno lavorando anche su sostanze alternative al sangue che possano fungere da 'ripiego' in attesa della possibilita' di effettuare una trasfusione.

Corte di giustizia Ue: no ai brevetti se si distruggono gli embrioni

Non è brevettabile un procedimento "che, ricorrendo al prelievo di cellule staminali ricavate da un embrione umano nello stadio di blastocisti, comporta la distruzione dell'embrione". Lo stabilisce una sentenza della Corte di giustizia della Ue. La Corte di giustizia della Ue, si è espressa sul caso di un trattamento contro il morbo di Parkinson brevettato dal ricercatore tedesco Oliver Brustle. Secondo la Corte europea, l'utilizzo per finalità

Iniziata la sperimentazione con staminali su pazienti affetti da Sla

E' stata avviata presso l'Universita' di Tel Aviv una terapia sperimentale per la cura della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla). La sperimentazione ha superato la fase di laboratorio per entrare in quella clinica ed essere testata direttamente sui pazienti affetti da Sla. I risultati della ricerca sono stati appena pubblicati sul Journal of Stem Cells Reviews. Sviluppata da Daniel Offen ed Eldad Melamed della Facolta' di Medicina del Felsenstein Medical

Staminali cordonali, nasce in Italia associazione fra banche

"Le cellule staminali cordonali promettono di offrire al bambino e ai suoi parenti stretti un'arma in piu' nel trattamento di alcune malattie anche mortali e finora nel mondo sono stati effettuati oltre 200 trapianti di cellule staminali conservate privatamente. Come ogni promessa, pero', e' indispensabile che ci siano regole certe ed equilibrate, e che ogni affermazione sia basata su dati scientifici comprovati". In quest'ottica nasce in Italia BioCord, l'associazione tra alcune delle principali banche private per la conservazione delle cellule staminali cordonali. "Anche se in Italia - si legge in una nota - il 95% dei cordoni ombelicali viene gettato tra i rifiuti ospedalieri, la lista delle patologie trattabili con queste preziose cellule staminali si allunga di giorno in giorno e le banche aderenti a BioCord, che per struttura, investimenti e know how differiscono molto dai semplici 'intermediari' del servizio di conservazione, hanno finora crio-conservato circa 35.000 campioni di cellule staminali cordonali". Un'esperienza "maturata negli anni - conclude la nota dell'associazione - che BioCord intende utilizzare per instaurare un fattivo dialogo con le istituzioni al fine di promuovere una maggiore e migliore regolamentazione del settore, e offrire ai futuri genitori un quadro di regole efficaci e una consapevole liberta' di scelta tra donazione e conservazione privata". Secondo quanto stabilito dalla legge italiana è possibile conservare le cellule solo nelle banche pubbliche di raccolta e a scopo eterologo, non in banche private, e per questo le gestanti scelgono di rivolgersi all'estero.

Staminali riprogrammate, secondo uno studio causarebbero tumori

Un gruppo di ricercatori italiani ha scoperto che le staminali ottenute con il metodo Yamanaka non sono del tutto sicure. Durante il processo di riprogrammazione (la trasformazione da adulte in staminali), il Dna delle cellule subisce uno stress. Dei piccoli frammenti si cancellano, altri vengono alterati. E la cellula che si ottiene nel vetrino di laboratorio rischia più facilmente delle altre di diventare tumorale. La scoperta (pubblicata su Cell death and differentiation) è frutto di uno studio milanese, cui hanno collaborato alcuni ricercatori svizzeri. Agli esperimenti hanno partecipato Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare), Istituto europeo di oncologia, San Raffaele e Università di Milano. Il sentore che le staminali di Yamanaka (dette Ips: induced pluripotent stem cells) non fossero del tutto sicure gli scienziati lo avevano da un paio d'anni. Per questo nessun medico le ha mai usate in una sperimentazione clinica. L'effetto della scoperta italiana sarà piuttosto quello di reindirizzare gli studi per ottenere staminali prive di rischi attraverso strade alternative. Quando si riprogramma una cellula adulta per farla tornare "bambina", la si fa in un certo senso tornare indietro nel tempo. Quest'opera di "ringiovanimento" avviene inserendo nel Dna un gruppo di geni - in genere quattro - attraverso dei virus (uno dei frammenti di Dna tra l'altro è un oncogene, ben noto per la sua capacità di promuovere i tumori). Un effetto di questa operazione è che le cellule, con i nuovi geni in piena attività, iniziano a dividersi e moltiplicarsi a velocità vorticose. E dopo poco tempo mostrano i segni dello "stress replicativo" che i ricercatori conoscono bene per averlo osservato spesso nelle cellule del cancro. Per Yamanaka - che grazie alla scoperta sembrava indirizzato verso un precoce premio Nobel - non si tratta certo di un fallimento, ma solo di un bagno di umiltà e di un allungamento dei tempi.

Neonata di 6 mesi salvata grazie alle terapie con le staminali

Una bambina di sei mesi è salva grazie a una terapia con cellule staminali. La piccola soffriva di atrofia muscolare spinale, una malattia ereditaria degenerativa che colpisce le cellule nervose da cui partono i nervi diretti ai muscoli. Maria, completamente paralizzata, aveva un'aspettativa di vita molto breve (poco più di un anno). L'intervento è stato fatto all'ospedale Burlo Garofolo di Trieste e i sanitari hanno fatto

Combattere il cancro attraverso staminali cancerogene

I ricercatori dell'Istituto Rogosin di New York hanno presentato i risultati di un proprio lavoro che alimenta speranza e che contiene novita' importanti avendo utilizzato cellule staminali del cancro per lottare contra questa stessa malattia. La terapia, che entrera' in una settimana nella fase due delle tre che lo studio deve superare perche' i farmaci possano essere introdotti nel mercato, consiste nel riempire alcune capsule fatte di agarosio (un

Possibile costruire cuore di un bambino in laboratorio con staminali


Un gruppo di ricercatori statunitensi e' riuscito a dimostrare che con le staminali cardiache di bambini affetti da cardiopatie congenite e' possibile ricostruire il cuore in laboratorio. I risultati sono stati riportati sulla rivista 'Circulation'. Sunjay Kaushal, chirurgo del Children's Memorial Hospital e docente alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, che ha guidato lo studio, ritiene che i risultati

Staminali prelevate da liquido amniotico, il futuro della medicina

Biocell Center di Busto Arsizio (Va), è il primo centro al mondo di trattamento e crioconservazione delle cellule staminali da liquido amniotico. E' stata messa a punto una tecnica per la raccolta e la crioconservazione di quella parte del liquido amniotico che viene normalmente scartata durante l'amniocentesi. "Una volta che e' stata scoperta la presenza di staminali nel liquido amniotico, abbiamo iniziato a studiare le capacita' di espansione di

Tecnica italiana per guarire ulcere diabetiche con staminali

Da Napoli arriva una nuova tecnica per curare le ulcere diabetiche gravi utilizzando staminali estratte da grasso. Uno studio e un'applicazione pratica su due pazienti, effettuati nel laboratorio di Biotecnologie applicate alle scienze mediche della Seconda Universita' degli studi, hanno mostrato che una metodica innovativa per isolare in poco tempo cocktail mirati di staminali e il loro reimpianto massiccio sulla zona da trattare da' risultati eccellenti. Marco Moraci, chirurgo plastico e con un dottorato di ricerca nel laboratorio partenopeo, ha prelevato dall'addome di due pazienti, con ulcere diabetiche difficili, del grasso con cannule per la liposuzione. Il prelievo e' stato processato con macchinari di ultima generazione estraendone staminali pluripotenti, fibroblast-like, precursori staminali endoteliali e precusorsi staminali muscolari. Questo cocktail e' stato trapiantato sulle zone da trattare con micro cannule e in pochi giorni i miglioramenti sono stati sensibili. "Si parla di cellule staminali ormai da anni - spiega Moraci - ma fino ad oggi non si erano fatte ancora applicazione cliniche concrete. Il nostro lavoro, rispetto ad altri finora eseguiti, si avvale dell'utilizzo di una metodica del tutto innovativa". Secondo uno studio parallelo questa metodica potra' essere utilizzata anche in chirurgia ricostruttiva post-oncologica, come quella mammaria, per esiti di mastectomie o di qualsiasi intervento demolitivo della mammella.

Fonte: AGI

Staminali contro la paralisi cerebrale dei bambini, arriva lo studio Usa

Ricercatori della Duke University della Carolina del Nord hanno avviato uno studio con l'uso di cellule staminali per una terapia contro la paralisi cerebrale infantile. Lo studio coinvolgerà 40 bimbi fra i 2 e i 12 anni che non siano in grado di camminare o di sedere in maniera indipendente e non soffrano di convulsioni. I medici inietteranno nel loro cervello cellule staminali provenienti dal loro stesso cordone ombelicale: i genitori di tutti i partecipanti, infatti, hanno conservato il sangue cordonale nella Banca del Cordone Ombelicale di Tucson, in Arizona. Prima del trattamento, tutti i bimbi saranno sottoposti a un esame neurologico; poi 20 riceveranno l'infusione di staminali, gli altri 20 un placebo. Dopo tre mesi i bambini saranno di nuovo valutati da medici all'oscuro del tipo di trattamento somministrato, quindi i 20 bimbi trattati col placebo saranno anche loro sottoposti all'infusione di staminali. A seguire, ogni tre mesi si ripeteranno le valutazioni motorie e neurologiche. Gli statunitensi hanno scelto di infondere cellule staminali autologhe perché si tratta del modo più sicuro per trapiantare staminali: non c'è infatti alcun rischio di rigetto. «Non pensiamo che le staminali possano curare in maniera definitiva la paralisi cerebrale, speriamo però che possano modificarne il corso per far sì che la vita dei bambini che ne soffrono sia meno dura», ha detto James Carroll, il neurologo pediatra dell'università della Georgia che coordina la ricerca e che da anni studia l’argomento.

Immagine: Newsfood

Il trapianto autologo e le banche private istituite presso altri Paesi Ue

Derivato da, o presente nei propri tessuti. Gli effetti che derivano da un trapianto allogenico non vengono ottenuti se le cellule emopoietiche provengono dal paziente stesso, dal momento che viene completamente a mancare la possibilità di una “terapia cellulare”. Le cellule generate dalle staminali del paziente infatti molto spesso possono non essere in grado di riconoscere come estranee le cellule malate, dato che esse provengono